Polittico della Certosa, tre scomparti – National Gallery – Londra
La pala, commissionata al Perugino nel 1496 dal duca di Milano Ludovico Sforza (detto il Moro) e portata a termine nei primi anni del Cinquecento,
La pala, commissionata al Perugino nel 1496 dal duca di Milano Ludovico Sforza (detto il Moro) e portata a termine nei primi anni del Cinquecento,
Entro una cornice arrotondata, troviamo il gruppo che dà il nome all’opera: oltre un basso muretto grigio che ne lascia intravedere solo il busto, la
La tavola, databile al 1495 circa, raffigura il compianto sul Cristo morto: seduta esattamente al centro della composizione, la Vergine regge infatti il corpo senza
La tavola, proveniente dal Polittico di Sant’Agostino, raffigura san Giovanni Evangelista (o san Filippo) e sant’Agostino. Il dipinto fu realizzato per il recto della grande
Le tre tavole facevano parte della predella del Polittico di San Pietro, e secondo la ricostruzione erano originariamente intervallate dalle figure dei due patroni della
Concepita come scomparto centrale del Polittico, la scena ritrae nel registro superiore Gesù in una mandorla di cherubini mentre ascende in cielo, attorniato da angeli
I due tondi facevano originariamente parte dello smembrato Polittico di San Pietro, e, secondo le ricostruzioni, si trovavano ai lati della Cimasa raffigurante l’Eterno Benedicente
L’opera, che attualmente si presenta come un tondo ma la cui forma originaria era quadrata o rettangolare, proviene dal polittico bifronte destinato all’altare maggiore della
L’opera, trasportata in Francia durante le requisizioni napoleoniche, faceva parte del Polittico di Sant’Agostino, maestosa pala d’altare bifronte commissionata dai frati agostiniani e realizzata in
L’opera faceva parte del Polittico di Sant’Agostino, maestosa pala d’altare bifronte commissionata dai frati agostiniani e realizzata in due fasi dal Perugino; rimasto nella Chiesa