Sepulchrum Christi – The Clark – Massachusetts

Stagliati su uno sfondo nero, troviamo un gruppo composto da tre personaggi: sulla sinistra Nicodemo, vestito di una veste violacea che gli copre anche il capo sulla quale poggia un mantello verde a contrasto, sostiene il corpo senza vita di Gesù sotto lo sguardo assorto di Giuseppe d’Arimatea, sulla destra, la cui mantella rossa profilata di azzurro si apre lasciando intravedere un abito riccamente decorato.
Il corpo di Cristo è mollemente adagiato sulla sua pietra tombale: sul marmo è infatti incisa la scritta in latino “SEPULCRUM CHRISTI” (il sepolcro di Cristo), mentre dall’altro lato, in corrispondenza di Giuseppe di Arimatea, troviamo la firma del Perugino, PETRUS PERUSINUS PINXIT.
Nonostante la ferita sul costato, ancora aperta e sanguinante, l’espressione sul volto di Gesù è serena e non tradisce alcun segno di sofferenza; allo stesso tempo il corpo nudo, fatta eccezione per un drappo che avvolge i fianchi, viene raffigurato seguendo i canoni di bellezza ideali della statuaria classica.
L’atmosfera è pacata e la sofferenza è espressa in modo composto: tutta la composizione incoraggia alla devozione ed alla preghiera, il tono è intimista e quieto.
Il dipinto, databile al 1495/1498 circa, è probabilmente stato realizzato per adornare l’altare di qualche cappella privata.
 
Oggi, è conservato alla Sterling and Francine Clark Art Institute, nel Massachusetts.
Perugino, Sepulchrum Christi, 1495/1498 ca., tavola, 71,8 x 92,6 cm, Williamstown (Massacchussets), Sterling and Francine Clark Art Institute