San Sebastiano – Musée du Louvre – Parigi

L’opera rappresenta un soggetto ricorrente nell’opera del Perugino, ovvero il martirio di san Sebastiano, militare romano condannato per via della sua fede cristiana. 
Il santo si trova esattamente al centro della composizione, legato ad una colonna di porfido rosso; il martirio è già in corso, due frecce attraversano infatti il petto ed il braccio destro: nonostante questo, però, sul volto di Sebastiano, dalle sembianze giovanili, non vi è traccia di dolore, lo sguardo estatico è rivolto verso l’alto. 
Il corpo nudo, coperto unicamente da un sottile panno annodato delicatamente lungo i fianchi, è modellato seguendo i dettami della bellezza ideale della statuaria classica, di cui ripropone anche parzialmente la posa semi chiastica, con la gamba destra portante e la sinistra morbidamente flessa. 
L’ambiente sembra essere leggermente rialzato da un gradino, sul cui bordo che si intravede in primissimo piano è presente l’iscrizione SAGITTAE. TUAE.INFIXAE. SUNT. MICHI (“Le tue frecce mi hanno trafitto”), dal Salmo 37. 
La scena perfettamente centrata del martirio è incorniciata sullo sfondo da degli archi a tutto sesto retti da pilastri quadrangolari riccamente decorati con motivi a grottesca, terminanti con dei capitelli molto semplici ma fortemente aggettanti. Inoltre nella parte sinistra del dipinto la presenza di rovine (un frammento di colonna e quello che sembra essere l’inizio di un costolone innestato sul capitello del pilastro) contribuisce all’ambientazione arcaica della scena.
Al di là di un basso parapetto si apre inoltre il tipico paesaggio collinare peruginesco, caratterizzato da morbide colline che sfumano verso il cielo interrotte solo dalla chioma di qualche albero.
 
Il dipinto è conservato al Museo del Louvre.