Ritratto di don Baldassarre di Antonio di Angelo – Galleria dell’Accademia – Firenze

Il quadro doveva essere in origine posto en pendant, assieme al Ritratto di don Biagio Milanesi, nella parte inferiore della Pala di Vallombrosa, oggi smembrata.

Mentre la necessità di raffigurare don Biagio è evidente, in quanto committente dell’opera e Generale dell’Ordine a quel tempo, gli studiosi si sono interrogati sulla presenza e quindi sul ruolo del monaco Baldassarre; si è ipotizzato che avesse partecipato alla realizzazione del grande dipinto con un’ingente somma, tuttavia, in mancanza di documenti certi, si fa riferimento alla sua carismatica personalità che, con grande abilità da parte di Perugino, traspare dai tratti somatici: con questa espressione rapita, volitiva, serena, il “decano” di don Biagio dalle doti umane e spirituali non comuni si qualifica come emblema vivente di tutta la famiglia vallombrosana.

A livello stilistico, le linee marcate nella resa della figura risentono dell’esperienza del pittore presso l’ambiente artistico di Firenze, mostrando punti di contatto con Andrea del Verrocchio e Bartolomeo della Gatta.

Il ritratto è conservato presso la Galleria dell’Accademia.