Polittico di San Pietro – Perugia

Nel 1483 la comunità benedettina dei monaci della congregazione di Santa Giustina da Padova commissiona al frate olivetano Giovanni da Verona la struttura lignea e lo spallerium destinati alla nuova pala d’altare maggiore da realizzarsi per la chiesa di San Pietro a Perugia.

Nel 1495 Perugino raggiunge un accordo economico con i frati stabilendo un compenso di 500 ducati per dipingere la pala centrale, la lunetta e la predella, impegnandosi a decorare anche la cornice e le colonne e il 13 gennaio 1500 l’altare viene consacrato e la Pala d’altare collocata al posto stabilito; il collaboratore Giannicola di Paolo ha provveduto a dipingere il muro di ancoraggio dell’opera e l’altare.
Quest’opera magnifica già a partire dalla fine del XVI secolo viene smontata, a causa dei restauri ad opera dell’architetto Valentino Martelli e le singole parti infelicemente dislocate in vari punti del complesso religioso.
Dopo le requisizioni napoleoniche del 1797, ad oggi rimangono nel luogo originario San Mauro, Santa Scolastica, San Pietro Vincioli, Sant’Ercolano e San Costanzo; la tavola centrale con l’Ascensione è stata portata a Lione, presso il Musée des Beaux-Arts, così come la cimasa con l’Eterno benedicente con cherubini e angeli; Santa Giustina, San Benedetto e San Placido si trovano nei Musei Vaticani, mentre i tondi con i Profeti David e Isaia sono conservati al Musée des Beaux-Arts di Nantes.
 
 
Polittico di San Pietro (Ricostruzione), 1496-1500, olio su tavola, dislocato tra Perugia, monastero di San Pietro, Città del Vaticano, Musei Vaticani e Nantes, Musée des Beaux-Arts.