Madonna con Bambino – Museo e Real Bosco di Capodimonte – Napoli

 

La tavola riflette un modello ricorrente nella produzione del Perugino replicato in più occasioni, anche con l’aiuto della sua bottega, e viene generalmente considerata un’opera di devozione privata a causa delle dimensioni ridotte; è ricordata nei depositi di San Luigi dei Francesi a Roma nel 1799, tra le opere d’arte sequestrate dalle armate francesi e riacquisite dal delegato del Re di Napoli, Domenico Venuti, per poi essere menzionata in ambito napoletano solo nel 1902, quando viene recensita nell’Inventario della Galleria Francavilla.

Negli inventari antichi, l’opera viene assegnata alternativamente a Vannucci o al giovane Raffaello, attribuzione ipotizzata a causa delle grandi dimensioni della Madonna raffigurata in primissimo piano; a partire dai primi decenni del XIX secolo, la tavola è stata definitivamente inclusa nel corpus del Maestro di Città della Pieve, il quale si avvalse però probabilmente anche dell’aiuto della sua bottega nella realizzazione.

La composizione presenta un’aggraziata Vergine Maria, seduta su una roccia, nell’atto di reggere Gesù Bambino che gioca con le dita della madre. Sullo sfondo, immersi in un arioso paesaggio collinare che risente di influssi fiorentini, si trova un gruppo di astanti: si tratta dei Re Magi, identificabili dalle pissidi, uno a destra a cavallo e gli altri due a sinistra, accompagnati da una schiera di personaggi abbigliati secondo il gusto dell’epoca.

L’opera è conservata presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli.
Perugino, Madonna con Bambino, 1496-1498, tempera su tavola, 94 x 64 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte. Crediti dell'immagine: Ministero della Cultura - Museo e Real Bosco di Capodimonte