Assunzione della Vergine – Duomo – Napoli

Pietro Vannucci, raggiunta ormai una notevole fama grazie alla sua presenza presso la Cappella Sistina in Vaticano, riceve una commissione fuori dal centro Italia: il Cardinale Oliviero Carafa, già Arcivescovo di Napoli, che si distingue a Roma e a Napoli per la sua attività di mecenate e committente di opere artistiche e architettoniche, lo incarica di eseguire una Pala che rappresenti la Vergine Assunta in cielo, in linea con la dedica del luogo di culto a cui il dipinto sarebbe stato destinato, la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Napoli. Secondo alcuni studiosi, l’arcivescovo aveva avuto modo di ammirare un affresco con il medesimo soggetto, eseguito dal pittore umbro proprio nella Sistina, opera che oggi non esiste più, perché sostituita dal Giudizio Universale di Michelangelo. Anche l’Assunzione della Basilica della Santissima Annunziata di Firenze mostra lo stesso schema compositivo.
 
L’Assunta di Napoli viene inizialmente collocata all’altare maggiore del Duomo, poi viene spostata in una nicchia del transetto destro nel 1744, per far posto all’Assunta scultorea di Pietro Bracci, tuttora in loco.
Il soggetto rappresentato da Perugino è la Vergine che, dopo la sua morte, o meglio la “dormitio”, è ascesa in Paradiso non solo con l’anima ma anche con il corpo e viene incoronata a Regina dei Cieli; attorno alla mandorla di luce che avvolge Maria, cherubini e angeli musicanti disposti ordinatamente su due registri, tranne due, in alto, che le mettono la corona. Nella parte inferiore, un gruppo di figure rivolte verso di lei, tra cui San Tommaso che tiene la cintola secondo l’iconografia tradizionale, San Paolo, con la spada e S. Gennaro a protezione del committente, Oliviero Carafa, inginocchiato in basso a sinistra.
 
L’opera si trova nel Duomo di Napoli.
Perugino, Assunzione della Vergine, 1508-1509, tempera su tavola, 500 x 300 cm, Napoli, Cattedrale di Santa Maria Assunta